Nada Dimić

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Nada Dimić

Nada Dimić (Divoselo, 6 settembre 1923Stara Gradiška, 17 marzo 1942) è stata una partigiana jugoslava morta durante la seconda guerra mondiale e proclamata Eroe nazionale della Jugoslavia.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nada Dimić nacque a Divoselo, vicino Gospić, nel Regno dei Serbi, Croati e Sloveni da una famiglia di etnia serba. Terminata la scuola elementare a Gospić, si trasferì a Zemun per frequentare il ginnasio e un anno di accademia di economia. Nel 1938 entrò a far parte della Gioventù Comunista e nel 1940 del Partito Comunista di Jugoslavia.[1]

Quando la Jugoslavia fu invasa durante la seconda guerra mondiale, nel giugno 1941 si unì al 1° distaccamento partigiano di Sisak,[2] la prima unità partigiana in Croazia. Lo stesso anno, la polizia Ustascia la arrestò a Sisak; durante il trasferimento verso la prigione di Zagabria, ingerì del veleno per evitare l'interrogatorio. Il veleno non la uccise, fu salvata dalla cellula zagabrese del Partito e trasferita nelle zone controllate dai partigiani a Kordun.[1] Quando si riprese si recò a Karlovac dove lavorò come agente sotto copertura per i partigiani.[3]

Fu catturata il 3 dicembre 1941 dagli italiani e nuovamente consegnata alla polizia ustascia.[3] Nonostante le torture subite[3], rifiutò di fornire informazioni e fu quindi deportata nel campo di concentramento di Stara Gradiška nel febbraio 1942: fu uccisa un mese dopo, all'età di 18 anni.[1]

Memoria[modifica | modifica wikitesto]

Il 7 luglio 1951 è stata insignita del titolo di Eroe nazionale della Jugoslavia.[4] Le è stata intitolata una fabbrica tessile di Zagabria ora scomparsa.[1][4]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d Narodni heroji Jugoslavije (PDF), su slobodnajugoslavija.org, 1975, pp. 101–102 (archiviato dall'url originale il 28 luglio 2011).
  2. ^ Tétreault, p. 241
  3. ^ a b c Ubijena Nada Dimić 17.03.1942, su Antifašistički VJESNIK. URL consultato il 18 aprile 2024.
  4. ^ a b (EN) Nada Dimić – war heroine, su Srpsko Narodno Vijeće - SNV. URL consultato il 18 aprile 2024.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Mary Ann Tétreault, Women and revolution in Africa, Asia, and the New World, Columbia, University of South Carolina Press, 1994, ISBN 1-57003-016-2, OCLC 30818340.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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